Ho frequentato corsi e workshop per migliorare sempre il mio modo di fotografare ma non sono ancora arrivata al traguardo e continuerò a studiare finché avrò orecchie per sentire e occhi per vedere.

Ho capito negli anni che mi piace osservare le persone e immaginare cosa stanno facendo: guardando un carrello della spesa immagino per chi cucinerà la signora che lo spinge, dal prato ben curato capisco che il papà presto giocherà con i suoi bimbi, forse a calcio, forse solo rincorrendoli per far loro il solletico; dai panni stesi immagino una famiglia con bimbi piccoli, lascio correre la mia fantasia e invento storie che vorrei fotografare…

Amo i gatti, i bambini vivaci, e le mamme imperfette mentre dei papà adoro i giochi e le mani grandi!

Mi piacciono le foto sincere, quelle che parlano di noi.

Per questo motivo, quando ho scoperto la fotografia documentaristica di famiglia, l’ho sentita tanto mia da dare una svolta importante al mio lavoro e alle mie idee… Ho capito il perché delle mie fantasie, delle foto sincere, degli sguardi rubati.

Ora la mia strada è questa e mi impegnerò sempre per raccontare storie reali, perché è lì il bello, essenza di vita racchiusa in due dimensioni ma in una grande profondità di ricordi.